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Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto explicit
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Questo non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.
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Questo non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.
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Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto

1 Ep. 205: Morrowind of the Same – remake, remastered, reboot e nei videogiochi 1:09:58
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Esce Oblivion Remastered e non si capisce più un cazzo. Tecnicamente è un remake, perché non è che son partiti dall’originale e hanno cambiato le texture tenendo immutato il coding, hanno cambiato engine ricalcando sopra il gioco del 2006. Ma Bethesda lo ha etichettato come remastered perché vuole giocare coi tuoi sentimenti, ha bisogno che credi che sia lo stesso gioco a cui hanno aggiornato solo la grafica – e in effetti lo è, solo che non dovrebbe essere una bella cosa ma c’han convinto che sia il risultato ottimale. Tutto questo perché chiamare Remake le cose par brutto. E quando le chiamano remake, lo sono davvero? Perché Final Fantasy VII Remake tecnicamente è un remake se usiamo la definizione cinematografica, ma in realtà è Nomura che fa il cosplay di Hideaki Anno. Questo grossomodo è il tema su cui ci siamo scannati questa settimana. Non abbiamo concluso un cazzo (as usual), ma magari ci puoi dire la tua negli appositi spazi commenti sulle varie piattaforme o sul gruppo Telegram del podcast videoludicamente scorretto.…
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1 La Tier List di TUTTI i giochini di Nintendo Switch 1:09:38
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Com’è stata l’ultima generazione di Nintendo? Passando in rassegna le uscite in ordine temporale e provando a catalogarle secondo la nostra personalissima scala – dove la S sta per “liquido seminale secreto dall’apparato maschile” e il fondo del barile è un siculissimo “manco cu lignu” — è venuto naturale fare un po’ di considerazioni sulla lineup di roba che ci siamo sciroppati negli scorsi 8 anni. Tipo, perché è uscito un numero così smisurato di musou sulla console peggiore per garantire un’esperienza di gioco al di sopra dei 15 fps?…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon I giochini piccini di cui s’è fatta indiegestione stavolta sono: Ender Magnolia. Che è il sequel di Ender Lillies e apparentemente sistema diverse delle cosine che non funzionavano nel primo; Everhood 2. Che è il sequel de La Grande Corsa dei Puffi e su cui il Boss Finale e Sieg Heilteri hanno delle opinioni un po’ discordanti, nonostante comunque sia garbato ragguardevolmente a tutti e due. Ovviamente scherzavo, ed è il sequel di Everhood; Wanderstop. Che è il giochino di cui tutti hanno detto “è il sequel di The Stanley Parable” e invece cor cazzo, ma cor cazzo proprio. Ed è giustissimo così (questo peraltro Alteri l’ha giocato coi soldi del Patreon e manco ci ha scritto un rigo, complimenti); Spilled!. 5€ per giocare un paio d’ore ad un cozy game sul ripulire i mari con una pixel art bellina. La pixel art bellina è un po’ il filo conduttore di tutto questo cestione indie; Ale Abbey. Io con gli anni ho fatto pace con l’idea che non impazzisco per la birra e sono più tipo da vini da Long Island, però questo gestionale (ancora in Accesso Anticipato) su dei monaci che devono diventare mastri birrai e fare un pacco di soldi non è male per nulla; Cataclismo. Per un Accesso Anticipato che parte, uno che finisce e fa uscire finalmente il giochino. Cataclismo è stata una delle hit dell’anno scorso, Alteri c’era finito sotto e adesso che hanno aggiunto pure il workshop e una madonna di cose è contento. Ha piazzato 250mila copie in una settimanella. Buttale via; Keep Driving. Per la serie “guarda come il resto d’Europa fa i soldi mentre noi siamo qua a prenderci le letterine degli avvocati di Enotria”, è il gioco che mi ha fatto scoprire che in Svezia esistono effettivamente i Seven Eleven. Pensa te; Abbiamo parlato anche velocemente di un giochino che puoi giocare da te, basta che cerchi “Fight Ur Demons” su itch.io e lo trovi. È una roba a cui sta lavorando Francesco “Dipi” Di Pietro con cui siamo amici e quindi in conflitto di interessi, però è bello bello e ci sto passando più tempo del lecito sopra.…
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1 Mario Kart World non è Forza Horizon e altro di Switch 2 raccontato con calma – Checkpoint 1:09:48
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo apre quello che non lo sappiamo ma sarà uno dei reveal di una nuova console peggiore da anni a questa parte con Mario Kart World e il durello è inevitabile. Sogni finalmente un Mario Kart moderno, sul modello di Forza Horizon o quantomeno di Burnout Paradise, la grande mappa open world piena di eventi che puoi esplorare con la cumpa di amici (che detto così sembra The Crew spiegato bene). Poi viene fuori che l’Open World in realtà è una modalità a parte rispetto ai soliti Grand Prix e non si capisce bene a che cazzo serva. Ad un certo punto sembra che Nintendo abbia osato lì dove Sony ha ritenuto che 5 milioni di copie non fossero abbastanza, in spregio al fenomeno di culto che s’è radunato attorno all’IP. Quella IP, il Miyazaki che abbraccia il gotico, l’orrore cosmico, i punti intuizione che ti rendono sempre più pazzo. Poi guardi i modelli poligonali che sembrano usciti da Dark Souls Prepare to Die (2012). E l’orrore diventa The Duskbloods, perché non ci vuoi credere che Miyazaki stia facendo quella roba lì. E insomma ne hanno già parlato tutti, ma nessuno ne ha parlato come ne abbiamo parlato noi. Sparati ‘sto checkpoint per fare un po’ il punto della situazione su Switch 2.…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon TL;DR: Abbiamo parlato col papà di Star Overdrive. Se non sai cos'è, studia. Caracal Games sta facendo un giochino. Che poi tanto "ino" non è, nel senso che ok, in un periodo storico in cui abbiamo normalizzato le 200 ore di Assassin's Creed Valhalla 15 ore di gameplay sembrano poca roba, ma bisogna considerare che questi sono andati da Nintendo a mostrare la mercanzia e Nintendo ha risposto "domo arigato". E quindi morale della favola Star Overdrive è finito in due Nintendo Direct e a Kyoto ci credono un sacco. Ed è facile credere in Star Overdrive, dopo aver preso un po' di familiarità con l'hoverboard e aver intinto le dita nei dungeon giocabili della demo. È facile perché ci rivedi un po' di Breath of the Wild, un po' di Monster Hunter, un po' di Tony Hawk perfino. Ne avrà per 15 ore? Per ora possiamo dire che Tommaso Bonanni, che di Caracal Games è il CEO e di Star Overdrive il babbo, ne aveva per un'oretta. E l'abbiamo registrata. Goditela. Per un parere più critico sul gioco, tocca aspettare che ci giochiamo.…
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1 Ep. 203: Pato of Exile – serie videoludiche che hanno tradito le aspettative 1:00:03
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Quante serie videoludiche sembravano il prossimo Pallone d’Oro e poi han fatto la fine di Alexandre Pato? No, non copulare con la figlia di B., ma non riuscire ad essere all’altezza delle aspettative che avevano costruito. Dopo Borderlands 2 – e anche la parentesi Telltale della serie – pensavamo che Gearbox fosse sul punto di consacrarsi come uno degli sviluppatori capaci di confezionare un classico ad ogni release. Poi è successo The Presequel, e nemmeno Borderlands 3 è riuscito a farcelo dimenticare. Men che meno il film sfigatissimo uscito da Hollywood fuori tempo massimo. Un po’ com’è successo a Prince of Persia, morto male dopo la trilogia delle sabbie e arrivato in sala con 10 anni di lag, e pure ad Assassin’s Creed, che però poi è riuscito ad aprire un nuovo ciclo andando a copiare di peso The Witcher 3. Chi non c’è l’ha fatta è Final Fantasy. Quand’è che la serie ha iniziato a diventare irrilevante? C’è chi dice con Tre Uomini e una Gamba Final Fantasy XV, chi invece ricorda la delusione dei corridoi di XIII dopo il quasi open-world di XII. C’è qualche stronzo che ti dirà già con Final Fantasy 7 perché non è il 6 ed era più fica la pixel art. Nei videogiochi abbiamo avuto Maradona e abbiamo avuto anche i Pato, gli Adriano, i Recoba. Serie che avevano i numeri e si sono perse lungo la strada. Serie che forse proprio per questo ci portiamo dentro. Perché è facile amare i Grand Theft Auto e i God of War, ma non ci emozioneranno mai quanto l’annuncio di un nuovo Metroid che arriva all’improvviso.…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo presenta le Virtual Card per Switch e non si capisce assolutamente un cazzo. Non si vedeva una presentazione così confusionaria dai tempi dell'annuncio di Wii U. Ho dovuto guardare il video quattro o cinque volte per essere sicuro di come funzioni 'sta cosa: sostanzialmente da un certo punto in poi tutto quello che scaricheremo da eShop sarà una Virtual Card. Potremmo poi "disinserire" queste schede per poterle "inserire" su un'altra console su cui siamo loggati con lo stesso account, a patto di aver collegato le due macchine una prima volta tramite rete locale. Al momento per fare la stessa cosa bastava loggarsi e riscaricare il giochino da eShop, per la serie "ufficio complicazioni cose semplici". Ma le cose diventano anche peggio quando si arriva a come funziona il prestito dei giochi con altri account del tuo gruppo famiglia. Oltre a doverli scambiare su rete locale se ne può prestare solo uno per utente e solo per 14 giorni. "Proprio come con le cartucce fisiche" un cazzo. Non è ancora chiarissimo se tutto questo sostituirà l'attuale policy (che con qualche settaggio permette di condividere i giochi con un'altra persona e giocarli anche contemporaneamente). Se è un extra o una roba atta ad impedire l'account sharing su Switch 2. Quello che è chiarissimo è che Nintendo vuole trasformare anche i giochi digitali in copie fisiche, dimenticandosi però dell'unica feature che ci interessava: poterceli rivendere.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Belli i metroidvania, eh. Però che palle quando durano troppo, sono troppo derivativi, sbagliano l’esplorazione e tutta una serie di difetti di design che rendono palloso un genere più vivo che mai, che anzi forse oggi addirittura è sovraesposto.…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Questa puntata è sostanzialmente un’espansione di B-Human: vite di seconda classe nell’industria dei videogiochi. Nel primo indice che avevamo pensato per B-Human c’era un capitolo dedicato ai postumi di Disco Elysium. Organizzando le fonti però abbiamo realizzato una cosa: gli aspetti finanziari della vicenda erano al di là delle nostre competenze – nonostante l’ottimo lavoro fatto da People Make Games –, mentre i risvolti da “vite di seconda classe nell’industria” assomigliavano già ad altre storie che avevamo individuato come esempi per trattare di certe problematiche. Solo che qualche giorno fa è successo che ZA/UM è tornata alla carica sia marketizzando il suo Project C4 come sviluppato “dallo studio dietro Disco Elysium” che annunciando una nuova versione di Disco Elysium stesso, tirata fuori senza il coinvolgimento di chi Disco Elysium l’ha fatto. E allora abbiamo sentito l’urgenza di registrare questo episodio per parlare di quanto il capitalismo sia becero nell’appropriarsi di cose che sono sue negli atti e nelle carte, ma che in realtà dovrebbero appartenere a chi le ha ideate. C’è anche qualche aggiornamento sulla vicenda di The Sinking City e un po’ di chiacchiera su Kojima in cosplay da Genny Savastano. Ma mi sono già dilungato troppo, pigia play e non rompere i coglioni.…
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1 Ep. 200: la TOP 10 dei MIGLIORI giochini di SEMPRE 1:41:36
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon 200 episodi in culo ai sabotaggi e ai messaggini mandati su WhatsApp consigliando di mollare Gameromancer “perchè è ai limiti dell’illegalità”. 200 episodi alla faccia di chi rosica perché si sentiva stocazzo e ha fallito qualunque tentativo di costruire qualcosa, e mo si deve accontentare delle paginette Instagram e dei giornali da radical chic. Ma soprattutto 200 episodi grazie a quelli che ormai solo su Spotify sono 2000 follower. Poca cosa nell’epoca da fuori in 90 secondi di TikTok, ma che per me – per noi tutti, incluse le persone che fanno GR ma non ci mettono la voce in podcast – valgono più di qualunque cosa avremmo potuto ottenere succhiando quel cazzo che in Italia chiamiamo “compromesso”. Oggi è festa. La festa dell’indipendenza. Quella vera. Quella su cui puoi premere tranquillamente play.…
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1 Quanto è invecchiato The Last of Us? – [not so]Retro 1:11:20
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon 12 anni, una remastered, un remake e una serie TV dopo è proprio il caso di vedere com’è invecchiato The Last of Us. Come sono invecchiate le recensioni entusiaste dell’epoca, quanto effettivamente dell’ultima grande esclusiva PS3 poi si trova nel videogioco che sarebbe venuto dopo. Per questo primo (non così) Retro abbiamo pure costretto Pacione a riprendere in mano il giochino per parlarne con cognizione di causa.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Negli anni ‘80 il viaggio on the road visto dagli occhi di chi stava guidando la carica del videogioco era più o meno così: palme, pixel art, Ferrari Testarossa e biondona di ordinanza sul sedile del passeggero. Era Out Run, in buona sostanza, andare da A a B senza nessuna finalità precisa ma solo per assaporare cosa succede tra quei due punti. In parallelo invece c’è chi va da A a B, viaggiando da sinistra a destra, in nome di uno scopo più alto. Salvare la principessa, sconfiggere il cattivo, compiere insomma un viaggio diverso da quello di Yu Suzuki e più simile al viaggio dell’eroe di Edward Burnett Tylor. Queste due storie – questi due viaggi – ad un certo punto si sovrappongono. Trovano la stessa soluzione di design nell’Open World, ci portano fuori dal pianeta Terra, slegando il filo di quel controller cablato che ci teneva legati allo SNES per permetterci di arrivare su Giove. Questo è unWired. Premi play e lasciati accompagnare.…
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1 Ep. 199: Spiaze Invaders – videogiochi deludenti 1:01:17
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon La puntata del podcast videoludicamente scorretto di questa settimana è dedicata a quei giochi che per un motivo o per un altro han fatto una grandissima campagna elettorale, ma poi all’uscita ti sei ritrovato tra le mani una copia di Anthem. Contiene diverse volgarità e dissing in ordine sparso. Non necessariamente ai giochi. E non […]…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon È stato il weekend della Open Beta di Monster Hunter Wilds. A meno che tu non giochi su PS5, in quel caso è stato il sabato di Monster Hunter Wilds seguito da una domenica all'insegna delle bestemmie perché il PSN era down e te li dai in culo i teraFLOPS di PS5 Pro se il problema sono i cazzo di server. Comunque com'è come non è abbiamo provato a vedere il gioco com'è. Seguono 45 minuti di considerazioni sparse in attesa del 28 febbraio.…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ma esattamente che cazzo è successo a Ubisoft negli ultimi, boh, 10 anni? Erano la software house degli esperimenti arditi per cui non ci si faceva problemi a stravolgere la formula di Assassin’s Creed prima con Unity e poi con Origins-Odyssey-Valhalla. Quella dei Rayman Legends, ancora oggi probabilmente il miglior platform 2D che si possa giocare lontano da Nintendo Switch. Di Watch Dogs 2 completamente del mood opposto di Watch Dogs 1 eppure così centrato, di tantissime cose più piccoline ma non per questo meno di valore. Poi si è rotto qualcosa. E quel qualcosa non possono essere solo i coglioni del pubblico dopo il decimo Far Cry uguale a quello precedente.…
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