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How To Listen - Oscar Trimboli #94
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EPISODIO 94-
HOW TO LISTEN - OSCAR TRIMBOLI
7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Leggere libri di crescita personale può essere di grande aiuto; tuttavia, dopo un po' di tempo e quando ne hai letti tanti diventa sempre più complicato trovarne di validi, ne escono troppi, sono tutti uguali e stanno diventando di una banalità sconcertante, tanto che sto orientando le mie letture v erso degli argomenti precisi che completo con una serie di letture, per esempio: Come posso imparare meglio? Mi sono fatto questa domanda
Leggo molto e ascolto tanti contenuti audio e video ma non riesco a trattenere le informazioni nel modo che vorrei, per tanto mi chiedo come posso migliorare?
Ho selezionato tre strumenti, il primo è l’ascolto, il secondo tratta della struttura dell’apprendimento, quindi imparare a imparare, il terzo è la memoria, ricordarsi quello che ho imparato. Nei prossimi episodi toccherò questi concetti.
Quello che vedremo oggi è l’ascolto e lo facciamo con un testo che si intitola How to Listen, come ascoltare, scritto da Oscar Trimboli.
Credo che ascoltare in maniera attiva e profonda sia uno degli strumenti più potenti in assoluto per imparare. Dato che passiamo intere giornate a sentire gente che parla ma pochi di noi si impegnano ad ascoltare, ci perdiamo una marea di informazioni per strada, è come andare a un concerto di musica classica con le cuffie sulle orecchie e ascoltare musica rock, ogni volta che qualcuno ci parla noi mettiamo le cuffie e sentiamo un'altra conversazione. La nostra.
È intrisa nella cultura attuale un’idea completamente sbagliata su come influenzare le persone e su come dominare la scena ed essere carismatici, ed è parlando. Parlare è ovviamente un dono che molti usano senza ritegno, abusano di questo dono, tuttavia ascoltare è un super potere, che pochi scelgono di usare ma che tutti possiamo imparare
Siamo all’appuntamento 94 di libri per il successo- crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com su amazon dove trovate il libro che ho scritto sette colpi di machete e se voolete il corso di linguaggio del corpo gratuito basta iscriversi alla newsletter del sito.
Ascoltare è qualcosa che si impara, è un’abilità e ha bisogno di pratica, di un processo, tutti pensiamo di essere molto bravi ad ascoltare, ma non è così.
ricordatevi una cosa, noi non miglioriamo in base agli obiettivi che ci poniamo, ma grazie al processo che ci porta a raggiungerli.
È sempre il processo che ha un impatto, non l’obiettivo. Ve lo dico con estrema sincerità, io non sono migliorato perché ho letto 100 libri di crescita personale sono migliorato perché li ho riassunti, ho estrapolato i punti chiave, li ho provati, ne ho scritto un testo di 15 minuti li ho raccontati in modo semplice a persone che ascoltano il podcast e ho mantenuto questo processo per 4 anni, è il processo che mi ha cambiato non l’obiettivo che era quello di leggere determinati libri. Il processo è la chiave del cambiamento, ricordatevelo. L’informazione non porta alla trasformazione, è quello che ci fai con le informazioni che ti trasforma.
Ascoltare rappresenta la volontà di cambiare opinione, di permettere a chi ti parla di inserire delle nuove idee nella tua mente, che possono arricchirti, ma la porta per farle entrare deve necessariamente essere aperta, altrimenti l’ascolto è pressoché inutile.
Analizziamo qualche numero.
In media riusciamo a elaborare 125 parole al minuto, ne riusciamo ad ascoltare 400 al minuto e possiamo arrivare a pensarne 900 al minuto. Sono numeri importanti per capire il discorso di oggi, cosa possiamo dedurre da questi numeri?
Il nostro pensiero è dieci volte più elaborato della nostra capacità di esprimerlo a parole, di conseguenza chi ascolta deve necessariamente andare oltre la parola, e ascoltare soprattutto quello che non viene detto. Dato che dalla nostra bocca esce solo un 11% di quello che sta nella nostra testa.
Abbiamo una capacità di ascolto quattro volte più veloce rispetto a chi parla, per tanto mentre una persona ci racconta qualcosa siamo predisposti ad anticipare, giudicare, criticare e distrarci in pensieri che non hanno nulla a che vedere con la conversazione. Analizzando i numeri è facile comprendere il motivo per il quale ascoltare profondamente e in maniera attiva è molto difficile, non è qualcosa di spontaneo, è qualcosa che devi fare.
Ci sono ahimè quattro atteggiamenti nelle persone che rovinano l’ascolto. Ognuno di noi può cadere in queste trappole
Il primo è l’ascoltatore drammatico, quello che ascolta solo le emozioni non quello che dici, ma quello che percepisce a livello emozionale e le trasforma in un dramma, vuole entrare nella tua conversazione e diventarne il protagonista, ascolta solo perché vuole partecipare e prendere il palcoscenico. Tu sei solo un mezzo che inizia una conversazione che deve diventare sua.
Per esempio, tu gli stai raccontando che hai un capo stronzo, e lui ti interrompe e dice, se pensi che il tuo sia stronzo allora non sai che cosa fa il mio, e parte
Se gli stai raccontando che tuo marito fa certe cazzate allora ti ferma e dice, se pensi che tuo marito è pesante, non hai idea di come sia il mio e parte.
Il secondo atteggiamento è quello di interrompere costantemente la conversazione, l’ascoltatore che interrompe vuole risolvere il tuo problema, tu stai raccontando e parlando lui ti ferma e ti dà una soluzione che non hai chiesto.
Ora torniamo a usare i nostri numeri. Tu parli a 125 parole al minuto, ma ne pensi 900, ma chi ti ascolta ha l’arroganza e l’impazienza di fermarti, pretendere di aver capito quel 900 che hai in testa grazie a quel 125 che butti fuori, e la matematica non mente, ha solo un 11% di possibilità di aver capito, hai più chance al casinò di vincere.
Il terzo atteggiamento è quello che troviamo di più in questo periodo, l’ascoltatore distratto. Lo vedi subito, non sa come è arrivato a infilarsi in quella conversazione e si distrae immediatamente, guarda il telefono, o l’iPad o il pc, non mantiene mai il contatto visivo, e quando gli fai una domanda durante la conversazione ti chiedono di ripetere quello che stavi dicendo perché erano completamente distratti dai loro pensieri. In famiglia, nel lavoro questa è la persona o l’atteggiamento più comune che possiamo trovare, fai una riunione con 20 persone uno parla 18 fanno i cazzi loro e uno solo ascolta e interrompe per fare una domanda che risolve il problema di chi parla. Senza che glielo ha chiesto.
Il quarto atteggiamento o tipologia di errore nell’ascolto è l’anticipo, voler anticipare il discorso, o la storia, tu stai raccontando di cosa ti è successo e la persona che hai davanti prova in tutti i modi di indovinare il futuro e come è finita la tua storia, si anticipa costantemente, e queste cose fanno spostare di nervi. Tu gli dici aspetta, no un attimo mo’ ci arrivo, vi è capitato vero?
Stesso discorso qui, solo conosci un 11% della storia, non puoi anticiparla, ma cè un'altra questione.
L’ascolto è situazionale, tu non ascolti un collega che ti racconta la sua serata alla macchina del caffè allo stesso modo o con la stessa attenzione che ascolti il medico mentre ti spiega le analisi del sangue, cosa che tra l’altro mi è appena successa, erano quindici anni che non le facevo per tanto non ho grande dimestichezza nell’interpretarne i risultati, non ci capisco una sega di tutte quelle sigle e percentuali della colonna ematologica, le ho portate dal medico, sono andato a malincuore a farmele spiegare, ho atteso nella saletta il mio turno e poi si è messo a guardarle e a raccontarmi l’esito, ammetto che mentre parlava avevo una certa inquietudine ero molto attento nonostante quel brivido freddo che mi passava sotto le palle, io provo sta sensazione quando vado dal medico.
Ora voglio farvi un esempio, un gioco, per questo ho esagerato un pochino la descrizione del momento, vi ho appena parlato di un medico che legge gli esami, che immagine mentale vi siete fatti di questo medico?
È un uomo, una donna, giovane, mezza età, come lo avete visualizzato in testa mentre parlavo, Ognuno di noi ha delle immagini molto precise anche se non se ne rende conto e quando una parla immagina la conversazione secondo questi canoni personali, ricordatevelo perché se uno di voi immagina il medico come un uomo di 60 anni con i capelli brizzolati un camice bianco, questo non significa che il medico della storia che vi stavo raccontando sia così, magari è una donna di 30 anni. Poi in sto caso era un brizzolato, Dove voglio arrivare, che la nostra mente quando ascoltiamo crea delle immagini mentali che non rappresentano necessariamente la realtà di chi vi parla.
Ora, quale di questi quattro gruppi vi da più fastidio?
Ognuno di noi ha la tendenza a entrare in uno di questi quattro gruppi, spesso quello che ci dà più fastidio è perché noi stessi lo facciamo.
Io ascolto, è tanto che ci lavoro, tuttavia la mia personale tendenza era quella di interrompere e dare soluzioni a chi mi raccontava il suo problema, le soluzioni che solitamente davo erano di tre tipi mandalo a fanculo, tiragli una testata o non il rispondere, non lo faccio più ma possiamo riassumere il mio comporsamento così.
Riflettici, a quale gruppo appartieni? E lavoraci
L’esperienza più profonda che possiamo vivere durante l’ascolto passa per dei livelli, se riuscite in qualche modo anche a superare il primo diventate immediatamente merce rara, pensate che un 80% delle persone non supera questa fase. Da dove si parte?
Da voi, il primo livello di ascolto parte da voi. Da quello che succede nella vostra testa quando qualcuno parla, se non fate altro che parlare con voi stessi è impossibile ascoltare. Se stai giudicando, o pensando ad altro, non stai ascoltando.
L’autore ci dà dei suggerimenti da applicare prima di entrare in una conversazione. Togliete tutte le distrazioni, se qualcuno vi parla, non guardate il telefono, abbassate il volume delle notifiche, o mettete il telefono in modalità non disturbare o in silenzio per lo meno, toglietelo di mezzo, è un gesto elegantissimo oggigiorno ed è una delle cose più drammatiche e tristi che vedo in giro persone che parlano a persone mentre guardano il telefono. Non lo fate, ci fa perdere di umanità questa cosa. Secondo, mantiene un contatto visivo, traccia una specie di triangolo che va dalle sopracciglia al mento, e non distogliere lo sguardo da questa zona del volto.
Un altro suggerimento, Esiste una connessione tra l’attenzione e il respiro, pensate che i Navy seals, questi soldati americani, usano una tecnica per concentrarsi prima di passare all’azione, ed è quella di respirare per 4 secondi, trattenere l’aria per 4 secondi e poi espirare 4 secondi, fatelo 10 volte, respiro 4 tengo dentro 4 e butto fuori 4, facciamolo insieme 3 volte giusto per provarlo.
Questo esercizio preparatorio a un ascolto attivo aumenta la capacità di attenzione.
Se riuscite a stare in silenzio nella mente quando qualcuno parla, già siete a un livello altissimo e questo vi permetterà di passare alle fasi successive, ovvero quando la vostra attenzione può andare non solo a ciò che vi stanno dicendo ma anche a come ve lo stanno dicendo, a che parole usano, a che gesti fanno, il linguaggio del corpo lo osservi solo se sei in silenzio, è troppo complicato e richiede tante energie ascoltare cosa dicono e come lo dicono che non puoi permetterti il lusso di distrarti. Ogni volta che avete una persona davanti se volete leggerla fatevi una domanda, cosa vuole che io noti questa persona? Perché tutti hanno delle maschere e vogliono togliersele te lo stanno chiedendo disperatamente, che tu possa notare cosa sta nascondendo quella maschera, di cosa si vergogna questa persona davanti agli altri, che aspetti tiene chiusi in una cassaforte, come posso aprirla. È il livello più profondo, che è quello di ascoltare tutto ciò che non viene detto, tu vuoi sentire il 90% che non viene detto per entrare in connessione con qualcuno o capire qualcosa che ti stanno dicendo o che stai ascoltando, anche quando vai a una conferenza o a una formazione tu vuoi leggere tra le righe, a noi interessa fino a un certo punto quell’11% che viene detto, vogliamo esplorare il resto, quello non detto, e tirarlo fuori al nostro ascoltatore. Il ruolo e la vera missione di chi ascolta è permettere a chi parla di far uscire quello che ha in testa, amici se riuscite a fare questo e ci si riesce succedono miracoli. La tua missione di ascoltatore è aiutare chi parla a capirsi e a formulare il suo pensiero interamente. Se riesci a estrarlo, è come trovare un diamante, ti arricchisce.
Ascoltando, capiamo quello che non riusciamo a dire
Grazie
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HOW TO LISTEN - OSCAR TRIMBOLI
7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Leggere libri di crescita personale può essere di grande aiuto; tuttavia, dopo un po' di tempo e quando ne hai letti tanti diventa sempre più complicato trovarne di validi, ne escono troppi, sono tutti uguali e stanno diventando di una banalità sconcertante, tanto che sto orientando le mie letture v erso degli argomenti precisi che completo con una serie di letture, per esempio: Come posso imparare meglio? Mi sono fatto questa domanda
Leggo molto e ascolto tanti contenuti audio e video ma non riesco a trattenere le informazioni nel modo che vorrei, per tanto mi chiedo come posso migliorare?
Ho selezionato tre strumenti, il primo è l’ascolto, il secondo tratta della struttura dell’apprendimento, quindi imparare a imparare, il terzo è la memoria, ricordarsi quello che ho imparato. Nei prossimi episodi toccherò questi concetti.
Quello che vedremo oggi è l’ascolto e lo facciamo con un testo che si intitola How to Listen, come ascoltare, scritto da Oscar Trimboli.
Credo che ascoltare in maniera attiva e profonda sia uno degli strumenti più potenti in assoluto per imparare. Dato che passiamo intere giornate a sentire gente che parla ma pochi di noi si impegnano ad ascoltare, ci perdiamo una marea di informazioni per strada, è come andare a un concerto di musica classica con le cuffie sulle orecchie e ascoltare musica rock, ogni volta che qualcuno ci parla noi mettiamo le cuffie e sentiamo un'altra conversazione. La nostra.
È intrisa nella cultura attuale un’idea completamente sbagliata su come influenzare le persone e su come dominare la scena ed essere carismatici, ed è parlando. Parlare è ovviamente un dono che molti usano senza ritegno, abusano di questo dono, tuttavia ascoltare è un super potere, che pochi scelgono di usare ma che tutti possiamo imparare
Siamo all’appuntamento 94 di libri per il successo- crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com su amazon dove trovate il libro che ho scritto sette colpi di machete e se voolete il corso di linguaggio del corpo gratuito basta iscriversi alla newsletter del sito.
Ascoltare è qualcosa che si impara, è un’abilità e ha bisogno di pratica, di un processo, tutti pensiamo di essere molto bravi ad ascoltare, ma non è così.
ricordatevi una cosa, noi non miglioriamo in base agli obiettivi che ci poniamo, ma grazie al processo che ci porta a raggiungerli.
È sempre il processo che ha un impatto, non l’obiettivo. Ve lo dico con estrema sincerità, io non sono migliorato perché ho letto 100 libri di crescita personale sono migliorato perché li ho riassunti, ho estrapolato i punti chiave, li ho provati, ne ho scritto un testo di 15 minuti li ho raccontati in modo semplice a persone che ascoltano il podcast e ho mantenuto questo processo per 4 anni, è il processo che mi ha cambiato non l’obiettivo che era quello di leggere determinati libri. Il processo è la chiave del cambiamento, ricordatevelo. L’informazione non porta alla trasformazione, è quello che ci fai con le informazioni che ti trasforma.
Ascoltare rappresenta la volontà di cambiare opinione, di permettere a chi ti parla di inserire delle nuove idee nella tua mente, che possono arricchirti, ma la porta per farle entrare deve necessariamente essere aperta, altrimenti l’ascolto è pressoché inutile.
Analizziamo qualche numero.
In media riusciamo a elaborare 125 parole al minuto, ne riusciamo ad ascoltare 400 al minuto e possiamo arrivare a pensarne 900 al minuto. Sono numeri importanti per capire il discorso di oggi, cosa possiamo dedurre da questi numeri?
Il nostro pensiero è dieci volte più elaborato della nostra capacità di esprimerlo a parole, di conseguenza chi ascolta deve necessariamente andare oltre la parola, e ascoltare soprattutto quello che non viene detto. Dato che dalla nostra bocca esce solo un 11% di quello che sta nella nostra testa.
Abbiamo una capacità di ascolto quattro volte più veloce rispetto a chi parla, per tanto mentre una persona ci racconta qualcosa siamo predisposti ad anticipare, giudicare, criticare e distrarci in pensieri che non hanno nulla a che vedere con la conversazione. Analizzando i numeri è facile comprendere il motivo per il quale ascoltare profondamente e in maniera attiva è molto difficile, non è qualcosa di spontaneo, è qualcosa che devi fare.
Ci sono ahimè quattro atteggiamenti nelle persone che rovinano l’ascolto. Ognuno di noi può cadere in queste trappole
Il primo è l’ascoltatore drammatico, quello che ascolta solo le emozioni non quello che dici, ma quello che percepisce a livello emozionale e le trasforma in un dramma, vuole entrare nella tua conversazione e diventarne il protagonista, ascolta solo perché vuole partecipare e prendere il palcoscenico. Tu sei solo un mezzo che inizia una conversazione che deve diventare sua.
Per esempio, tu gli stai raccontando che hai un capo stronzo, e lui ti interrompe e dice, se pensi che il tuo sia stronzo allora non sai che cosa fa il mio, e parte
Se gli stai raccontando che tuo marito fa certe cazzate allora ti ferma e dice, se pensi che tuo marito è pesante, non hai idea di come sia il mio e parte.
Il secondo atteggiamento è quello di interrompere costantemente la conversazione, l’ascoltatore che interrompe vuole risolvere il tuo problema, tu stai raccontando e parlando lui ti ferma e ti dà una soluzione che non hai chiesto.
Ora torniamo a usare i nostri numeri. Tu parli a 125 parole al minuto, ma ne pensi 900, ma chi ti ascolta ha l’arroganza e l’impazienza di fermarti, pretendere di aver capito quel 900 che hai in testa grazie a quel 125 che butti fuori, e la matematica non mente, ha solo un 11% di possibilità di aver capito, hai più chance al casinò di vincere.
Il terzo atteggiamento è quello che troviamo di più in questo periodo, l’ascoltatore distratto. Lo vedi subito, non sa come è arrivato a infilarsi in quella conversazione e si distrae immediatamente, guarda il telefono, o l’iPad o il pc, non mantiene mai il contatto visivo, e quando gli fai una domanda durante la conversazione ti chiedono di ripetere quello che stavi dicendo perché erano completamente distratti dai loro pensieri. In famiglia, nel lavoro questa è la persona o l’atteggiamento più comune che possiamo trovare, fai una riunione con 20 persone uno parla 18 fanno i cazzi loro e uno solo ascolta e interrompe per fare una domanda che risolve il problema di chi parla. Senza che glielo ha chiesto.
Il quarto atteggiamento o tipologia di errore nell’ascolto è l’anticipo, voler anticipare il discorso, o la storia, tu stai raccontando di cosa ti è successo e la persona che hai davanti prova in tutti i modi di indovinare il futuro e come è finita la tua storia, si anticipa costantemente, e queste cose fanno spostare di nervi. Tu gli dici aspetta, no un attimo mo’ ci arrivo, vi è capitato vero?
Stesso discorso qui, solo conosci un 11% della storia, non puoi anticiparla, ma cè un'altra questione.
L’ascolto è situazionale, tu non ascolti un collega che ti racconta la sua serata alla macchina del caffè allo stesso modo o con la stessa attenzione che ascolti il medico mentre ti spiega le analisi del sangue, cosa che tra l’altro mi è appena successa, erano quindici anni che non le facevo per tanto non ho grande dimestichezza nell’interpretarne i risultati, non ci capisco una sega di tutte quelle sigle e percentuali della colonna ematologica, le ho portate dal medico, sono andato a malincuore a farmele spiegare, ho atteso nella saletta il mio turno e poi si è messo a guardarle e a raccontarmi l’esito, ammetto che mentre parlava avevo una certa inquietudine ero molto attento nonostante quel brivido freddo che mi passava sotto le palle, io provo sta sensazione quando vado dal medico.
Ora voglio farvi un esempio, un gioco, per questo ho esagerato un pochino la descrizione del momento, vi ho appena parlato di un medico che legge gli esami, che immagine mentale vi siete fatti di questo medico?
È un uomo, una donna, giovane, mezza età, come lo avete visualizzato in testa mentre parlavo, Ognuno di noi ha delle immagini molto precise anche se non se ne rende conto e quando una parla immagina la conversazione secondo questi canoni personali, ricordatevelo perché se uno di voi immagina il medico come un uomo di 60 anni con i capelli brizzolati un camice bianco, questo non significa che il medico della storia che vi stavo raccontando sia così, magari è una donna di 30 anni. Poi in sto caso era un brizzolato, Dove voglio arrivare, che la nostra mente quando ascoltiamo crea delle immagini mentali che non rappresentano necessariamente la realtà di chi vi parla.
Ora, quale di questi quattro gruppi vi da più fastidio?
Ognuno di noi ha la tendenza a entrare in uno di questi quattro gruppi, spesso quello che ci dà più fastidio è perché noi stessi lo facciamo.
Io ascolto, è tanto che ci lavoro, tuttavia la mia personale tendenza era quella di interrompere e dare soluzioni a chi mi raccontava il suo problema, le soluzioni che solitamente davo erano di tre tipi mandalo a fanculo, tiragli una testata o non il rispondere, non lo faccio più ma possiamo riassumere il mio comporsamento così.
Riflettici, a quale gruppo appartieni? E lavoraci
L’esperienza più profonda che possiamo vivere durante l’ascolto passa per dei livelli, se riuscite in qualche modo anche a superare il primo diventate immediatamente merce rara, pensate che un 80% delle persone non supera questa fase. Da dove si parte?
Da voi, il primo livello di ascolto parte da voi. Da quello che succede nella vostra testa quando qualcuno parla, se non fate altro che parlare con voi stessi è impossibile ascoltare. Se stai giudicando, o pensando ad altro, non stai ascoltando.
L’autore ci dà dei suggerimenti da applicare prima di entrare in una conversazione. Togliete tutte le distrazioni, se qualcuno vi parla, non guardate il telefono, abbassate il volume delle notifiche, o mettete il telefono in modalità non disturbare o in silenzio per lo meno, toglietelo di mezzo, è un gesto elegantissimo oggigiorno ed è una delle cose più drammatiche e tristi che vedo in giro persone che parlano a persone mentre guardano il telefono. Non lo fate, ci fa perdere di umanità questa cosa. Secondo, mantiene un contatto visivo, traccia una specie di triangolo che va dalle sopracciglia al mento, e non distogliere lo sguardo da questa zona del volto.
Un altro suggerimento, Esiste una connessione tra l’attenzione e il respiro, pensate che i Navy seals, questi soldati americani, usano una tecnica per concentrarsi prima di passare all’azione, ed è quella di respirare per 4 secondi, trattenere l’aria per 4 secondi e poi espirare 4 secondi, fatelo 10 volte, respiro 4 tengo dentro 4 e butto fuori 4, facciamolo insieme 3 volte giusto per provarlo.
Questo esercizio preparatorio a un ascolto attivo aumenta la capacità di attenzione.
Se riuscite a stare in silenzio nella mente quando qualcuno parla, già siete a un livello altissimo e questo vi permetterà di passare alle fasi successive, ovvero quando la vostra attenzione può andare non solo a ciò che vi stanno dicendo ma anche a come ve lo stanno dicendo, a che parole usano, a che gesti fanno, il linguaggio del corpo lo osservi solo se sei in silenzio, è troppo complicato e richiede tante energie ascoltare cosa dicono e come lo dicono che non puoi permetterti il lusso di distrarti. Ogni volta che avete una persona davanti se volete leggerla fatevi una domanda, cosa vuole che io noti questa persona? Perché tutti hanno delle maschere e vogliono togliersele te lo stanno chiedendo disperatamente, che tu possa notare cosa sta nascondendo quella maschera, di cosa si vergogna questa persona davanti agli altri, che aspetti tiene chiusi in una cassaforte, come posso aprirla. È il livello più profondo, che è quello di ascoltare tutto ciò che non viene detto, tu vuoi sentire il 90% che non viene detto per entrare in connessione con qualcuno o capire qualcosa che ti stanno dicendo o che stai ascoltando, anche quando vai a una conferenza o a una formazione tu vuoi leggere tra le righe, a noi interessa fino a un certo punto quell’11% che viene detto, vogliamo esplorare il resto, quello non detto, e tirarlo fuori al nostro ascoltatore. Il ruolo e la vera missione di chi ascolta è permettere a chi parla di far uscire quello che ha in testa, amici se riuscite a fare questo e ci si riesce succedono miracoli. La tua missione di ascoltatore è aiutare chi parla a capirsi e a formulare il suo pensiero interamente. Se riesci a estrarlo, è come trovare un diamante, ti arricchisce.
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