CROAZIA: TRIONFA IL SOCIAL-CONSERVATORISMO DI MILANOVIĆ ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI. COMPLICE LA CORRUZIONE
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Zoran Milanović, appoggiato dai partiti di centro e centrosinistra all’opposizione, è stato confermato ieri al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Croazia a un secondo mandato quinquennale con il 74,68% dei voti. Lo mostrano i dati definitivi dello scrutinio, resi noti dalla Commissione elettorale nazionale. Si tratta del risultato più alto mai raggiunto da un candidato presidenziale in Croazia. Complice del trionfo anche gli scandali legati alla corruzione di alcuni esponenti della destra al governo. Milanović esprime delle posizioni politiche tipiche del centrosinistra mitteleuropeo: liberali su alcune tematiche, per esempio l’aborto, conservatrici quando si tratta di immigrazione.
Lo sfidante Dragan Primorac, medico e scienziato, candidato dei conservatori guidati dal premier Andrej Plenković, al governo da quasi nove anni, ha ottenuto il 25,32% dei voti. L’affluenza alle urne è stata bassa, ed ha raggiunto il 44,18% dei 3,7 milioni di aventi diritto, quasi l’11% in meno rispetto alle presidenziali di cinque anni fa.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è congratulato con il collega Zoran Milanović per la sua rielezione ieri a un secondo mandato alla presidenza della Croazia. Lo scarno comunicato della presidenza a Belgrado, che ne ha dato notizia oggi, non ha fatto cenno di eventuali commenti o auspici da parte di Vucic. In altre occasioni analoghe Vucic era stato molto più sollecito nella sua reazione.
L’analisi del voto in Croazia con Giorgio Fruscione, ricercatore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). Ascolta o scarica
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