Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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LONGEVITA’, I SEGRETI DALLA SPAZIO. SINDROME CUORE INFRANTO. TUMORE FEGATO, VACCINO HEPAVAC-201 A NAPOLI
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Oggi si parlerà della medicina spaziale per frenare l’invecchiamento, di Intelligenza Artificiale per prevedere il rischio della Sindrome del Cuore Infranto e del vaccino Hepavac-201, il primo al mondo per il tumore epatico contro numerosi target molecolari, promosso dall'Istituto dei tumori di Napoli.
DALLO SPAZIO LA MEDICINA DI PRECISIONE CONTRO L’INVECCHIAMENTO
Vivere qualche mese nello spazio accelera l’invecchiamento e determina cambiamenti che di solito si verificano in 10-20 anni di vita sulla Terra, con effetti deleteri su occhi, cuore, DNA e metabolismo. Ma dai numerosi disturbi che colpiscono gli astronauti al ritorno dallo spazio, legati all’assenza di gravità e alla produzione di radicali liberi, possono arrivare indicazioni utili per prevenire e curare malattie dell’invecchiamento sulla Terra. La buona notizia è che la medicina spaziale ci sta fornendo nuovi strumenti di precisione per contrastare questo fenomeno attraverso la personalizzazione di farmaci, attività fisica e dieta in base al profilo molecolare del singolo individuo. Sono allo studio anche programmi di intelligenza artificiale capaci di diagnosticare malattie prima ancora della comparsa dei sintomi, biopsie liquide che con un solo prelievo di sangue riconoscono le “spie” di diversi tipi di tumore, gemelli digitali con cui prevedere l’evoluzione delle malattie e nuovi sistemi di telemedicina per intervenire a distanza. Tutte innovazioni studiate per gli astronauti, ma che in un futuro non troppo lontano potranno aiutare tutti. Se ne è parlato a Firenze in occasione del convegno “Costruire una civiltà nello spazio”, organizzato da Fondazione Internazionale Menarini con NASA, SOVARIS Aerospace e The Foundation for Gender-Specific Medicine. Monitorare le conseguenze fisiche dell’esposizione degli astronauti all’ambiente ostile dello spazio è cruciale per la salute degli astronauti, ma consentirà anche di migliorare la nostra comprensione della fisiologia umana, grazie soprattutto alla medicina di precisione. Utilizzando le più recenti innovazioni, gli esperti affermano che si potrà migliorare esponenzialmente la nostra salute, le nostre performance e la longevità.
SINDROME DEL CUORE INFRANTO, L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE ORA PREVEDE IL RISCHIO DI PROGNOSI NEGATIVA
E’ stato sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto, detta anche Sindrome del Cuore infranto. Questa patologia, che colpisce soprattutto le donne ed è tipicamente scatenata da uno stress emotivo, era stata inizialmente considerata benigna, ma è in realtà associata a molti eventi avversi, compresa la mortalità a breve termine, che può arrivare ad essere simile a quella dell’infarto. Il modello è stato derivato dal registro europeo International Takotsubo Registry di quasi 4000 pazienti e validato in oltre 1000 pazienti italiani. Lo studio è stato condotto dai medici della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con esperti di Intelligenza Artificiale dell'Università degli Studi di Torino, e pubblicato sulla rivista European Journal of Heart Failure. E’ stato anche utilizzato un registro di pazienti coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette in collaborazione con i colleghi dell'Università di Zurigo.
TUMORE FEGATO, VACCINO HEPAVAC-201 IN SPERIMENTAZIONE AL PASCALE DI NAPOLI
Comprende 16 molecole differenti capaci di indurre una risposta anti tumorale a largo spettro e di impedire, così, alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario ritardando il ripresentarsi della malattia. Anche se l'auspicio è che possa eliminare le recidive, migliorare la qualità della vita dei pazienti e prolungarne la sopravvivenza. È il vaccino Hepavac-201, il primo al mondo per il tumore epatico contro numerosi target molecolari, promosso dall'Istituto dei tumori di Napoli. Dopo gli studi e le sperimentazioni il vaccino è stato somministrato al primo paziente affetto da epatocarcinoma senza effetti secondari acuti. Altri 3 pazienti sono in lista d'attesa per cominciare il trattamento nelle prossime settimane. In campo le equipe del coordinatore scientifico del progetto, Luigi Buonaguro, direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, di Francesco Izzo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare, di Paolo Ascierto, coordinatore della struttura di Sperimentazione clinica di Fase 1. Lo sviluppo del vaccino è partito nel 2013 e i primi risultati saranno disponibili entro giugno 2024. Si potrà valutare la tollerabilità del vaccino e la sua capacità di indurre una risposta immunitaria. In totale saranno arruolati 10 pazienti.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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DALLO SPAZIO LA MEDICINA DI PRECISIONE CONTRO L’INVECCHIAMENTO
Vivere qualche mese nello spazio accelera l’invecchiamento e determina cambiamenti che di solito si verificano in 10-20 anni di vita sulla Terra, con effetti deleteri su occhi, cuore, DNA e metabolismo. Ma dai numerosi disturbi che colpiscono gli astronauti al ritorno dallo spazio, legati all’assenza di gravità e alla produzione di radicali liberi, possono arrivare indicazioni utili per prevenire e curare malattie dell’invecchiamento sulla Terra. La buona notizia è che la medicina spaziale ci sta fornendo nuovi strumenti di precisione per contrastare questo fenomeno attraverso la personalizzazione di farmaci, attività fisica e dieta in base al profilo molecolare del singolo individuo. Sono allo studio anche programmi di intelligenza artificiale capaci di diagnosticare malattie prima ancora della comparsa dei sintomi, biopsie liquide che con un solo prelievo di sangue riconoscono le “spie” di diversi tipi di tumore, gemelli digitali con cui prevedere l’evoluzione delle malattie e nuovi sistemi di telemedicina per intervenire a distanza. Tutte innovazioni studiate per gli astronauti, ma che in un futuro non troppo lontano potranno aiutare tutti. Se ne è parlato a Firenze in occasione del convegno “Costruire una civiltà nello spazio”, organizzato da Fondazione Internazionale Menarini con NASA, SOVARIS Aerospace e The Foundation for Gender-Specific Medicine. Monitorare le conseguenze fisiche dell’esposizione degli astronauti all’ambiente ostile dello spazio è cruciale per la salute degli astronauti, ma consentirà anche di migliorare la nostra comprensione della fisiologia umana, grazie soprattutto alla medicina di precisione. Utilizzando le più recenti innovazioni, gli esperti affermano che si potrà migliorare esponenzialmente la nostra salute, le nostre performance e la longevità.
SINDROME DEL CUORE INFRANTO, L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE ORA PREVEDE IL RISCHIO DI PROGNOSI NEGATIVA
E’ stato sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto, detta anche Sindrome del Cuore infranto. Questa patologia, che colpisce soprattutto le donne ed è tipicamente scatenata da uno stress emotivo, era stata inizialmente considerata benigna, ma è in realtà associata a molti eventi avversi, compresa la mortalità a breve termine, che può arrivare ad essere simile a quella dell’infarto. Il modello è stato derivato dal registro europeo International Takotsubo Registry di quasi 4000 pazienti e validato in oltre 1000 pazienti italiani. Lo studio è stato condotto dai medici della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con esperti di Intelligenza Artificiale dell'Università degli Studi di Torino, e pubblicato sulla rivista European Journal of Heart Failure. E’ stato anche utilizzato un registro di pazienti coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette in collaborazione con i colleghi dell'Università di Zurigo.
TUMORE FEGATO, VACCINO HEPAVAC-201 IN SPERIMENTAZIONE AL PASCALE DI NAPOLI
Comprende 16 molecole differenti capaci di indurre una risposta anti tumorale a largo spettro e di impedire, così, alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario ritardando il ripresentarsi della malattia. Anche se l'auspicio è che possa eliminare le recidive, migliorare la qualità della vita dei pazienti e prolungarne la sopravvivenza. È il vaccino Hepavac-201, il primo al mondo per il tumore epatico contro numerosi target molecolari, promosso dall'Istituto dei tumori di Napoli. Dopo gli studi e le sperimentazioni il vaccino è stato somministrato al primo paziente affetto da epatocarcinoma senza effetti secondari acuti. Altri 3 pazienti sono in lista d'attesa per cominciare il trattamento nelle prossime settimane. In campo le equipe del coordinatore scientifico del progetto, Luigi Buonaguro, direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, di Francesco Izzo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare, di Paolo Ascierto, coordinatore della struttura di Sperimentazione clinica di Fase 1. Lo sviluppo del vaccino è partito nel 2013 e i primi risultati saranno disponibili entro giugno 2024. Si potrà valutare la tollerabilità del vaccino e la sua capacità di indurre una risposta immunitaria. In totale saranno arruolati 10 pazienti.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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DALLO SPAZIO LA MEDICINA DI PRECISIONE CONTRO L’INVECCHIAMENTO
Vivere qualche mese nello spazio accelera l’invecchiamento e determina cambiamenti che di solito si verificano in 10-20 anni di vita sulla Terra, con effetti deleteri su occhi, cuore, DNA e metabolismo. Ma dai numerosi disturbi che colpiscono gli astronauti al ritorno dallo spazio, legati all’assenza di gravità e alla produzione di radicali liberi, possono arrivare indicazioni utili per prevenire e curare malattie dell’invecchiamento sulla Terra. La buona notizia è che la medicina spaziale ci sta fornendo nuovi strumenti di precisione per contrastare questo fenomeno attraverso la personalizzazione di farmaci, attività fisica e dieta in base al profilo molecolare del singolo individuo. Sono allo studio anche programmi di intelligenza artificiale capaci di diagnosticare malattie prima ancora della comparsa dei sintomi, biopsie liquide che con un solo prelievo di sangue riconoscono le “spie” di diversi tipi di tumore, gemelli digitali con cui prevedere l’evoluzione delle malattie e nuovi sistemi di telemedicina per intervenire a distanza. Tutte innovazioni studiate per gli astronauti, ma che in un futuro non troppo lontano potranno aiutare tutti. Se ne è parlato a Firenze in occasione del convegno “Costruire una civiltà nello spazio”, organizzato da Fondazione Internazionale Menarini con NASA, SOVARIS Aerospace e The Foundation for Gender-Specific Medicine. Monitorare le conseguenze fisiche dell’esposizione degli astronauti all’ambiente ostile dello spazio è cruciale per la salute degli astronauti, ma consentirà anche di migliorare la nostra comprensione della fisiologia umana, grazie soprattutto alla medicina di precisione. Utilizzando le più recenti innovazioni, gli esperti affermano che si potrà migliorare esponenzialmente la nostra salute, le nostre performance e la longevità.
SINDROME DEL CUORE INFRANTO, L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE ORA PREVEDE IL RISCHIO DI PROGNOSI NEGATIVA
E’ stato sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto, detta anche Sindrome del Cuore infranto. Questa patologia, che colpisce soprattutto le donne ed è tipicamente scatenata da uno stress emotivo, era stata inizialmente considerata benigna, ma è in realtà associata a molti eventi avversi, compresa la mortalità a breve termine, che può arrivare ad essere simile a quella dell’infarto. Il modello è stato derivato dal registro europeo International Takotsubo Registry di quasi 4000 pazienti e validato in oltre 1000 pazienti italiani. Lo studio è stato condotto dai medici della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con esperti di Intelligenza Artificiale dell'Università degli Studi di Torino, e pubblicato sulla rivista European Journal of Heart Failure. E’ stato anche utilizzato un registro di pazienti coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette in collaborazione con i colleghi dell'Università di Zurigo.
TUMORE FEGATO, VACCINO HEPAVAC-201 IN SPERIMENTAZIONE AL PASCALE DI NAPOLI
Comprende 16 molecole differenti capaci di indurre una risposta anti tumorale a largo spettro e di impedire, così, alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario ritardando il ripresentarsi della malattia. Anche se l'auspicio è che possa eliminare le recidive, migliorare la qualità della vita dei pazienti e prolungarne la sopravvivenza. È il vaccino Hepavac-201, il primo al mondo per il tumore epatico contro numerosi target molecolari, promosso dall'Istituto dei tumori di Napoli. Dopo gli studi e le sperimentazioni il vaccino è stato somministrato al primo paziente affetto da epatocarcinoma senza effetti secondari acuti. Altri 3 pazienti sono in lista d'attesa per cominciare il trattamento nelle prossime settimane. In campo le equipe del coordinatore scientifico del progetto, Luigi Buonaguro, direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, di Francesco Izzo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare, di Paolo Ascierto, coordinatore della struttura di Sperimentazione clinica di Fase 1. Lo sviluppo del vaccino è partito nel 2013 e i primi risultati saranno disponibili entro giugno 2024. Si potrà valutare la tollerabilità del vaccino e la sua capacità di indurre una risposta immunitaria. In totale saranno arruolati 10 pazienti.
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SINDROME DEL CUORE INFRANTO, L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE ORA PREVEDE IL RISCHIO DI PROGNOSI NEGATIVA
E’ stato sviluppato un modello di Intelligenza Artificiale basato sul machine learning per prevedere il rischio di prognosi negativa nei pazienti affetti da cardiomiopatia da stress acuto, detta anche Sindrome del Cuore infranto. Questa patologia, che colpisce soprattutto le donne ed è tipicamente scatenata da uno stress emotivo, era stata inizialmente considerata benigna, ma è in realtà associata a molti eventi avversi, compresa la mortalità a breve termine, che può arrivare ad essere simile a quella dell’infarto. Il modello è stato derivato dal registro europeo International Takotsubo Registry di quasi 4000 pazienti e validato in oltre 1000 pazienti italiani. Lo studio è stato condotto dai medici della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con esperti di Intelligenza Artificiale dell'Università degli Studi di Torino, e pubblicato sulla rivista European Journal of Heart Failure. E’ stato anche utilizzato un registro di pazienti coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette in collaborazione con i colleghi dell'Università di Zurigo.
TUMORE FEGATO, VACCINO HEPAVAC-201 IN SPERIMENTAZIONE AL PASCALE DI NAPOLI
Comprende 16 molecole differenti capaci di indurre una risposta anti tumorale a largo spettro e di impedire, così, alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario ritardando il ripresentarsi della malattia. Anche se l'auspicio è che possa eliminare le recidive, migliorare la qualità della vita dei pazienti e prolungarne la sopravvivenza. È il vaccino Hepavac-201, il primo al mondo per il tumore epatico contro numerosi target molecolari, promosso dall'Istituto dei tumori di Napoli. Dopo gli studi e le sperimentazioni il vaccino è stato somministrato al primo paziente affetto da epatocarcinoma senza effetti secondari acuti. Altri 3 pazienti sono in lista d'attesa per cominciare il trattamento nelle prossime settimane. In campo le equipe del coordinatore scientifico del progetto, Luigi Buonaguro, direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, di Francesco Izzo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare, di Paolo Ascierto, coordinatore della struttura di Sperimentazione clinica di Fase 1. Lo sviluppo del vaccino è partito nel 2013 e i primi risultati saranno disponibili entro giugno 2024. Si potrà valutare la tollerabilità del vaccino e la sua capacità di indurre una risposta immunitaria. In totale saranno arruolati 10 pazienti.
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